il colore del labrador
08.09.2013 10:35I pigmenti che determinano il colore del labrador
La colorazione del mantello del labrador dipende da corpuscoli pigmentati, chiamati melanosomi, che si trovano nella corteccia del pelo. Questi corpuscoli, nel labrador, sono di due tipi principali:
1) gli eumelanosomi, detti in questo modo perché contenenti molecole di eumelanina, pigmento di colore nero: il colore dell’eumelanosoma varia dal nero al chocolate in base alla concentrazione di eumelanina nell’eumelanosoma: più alta è la concetrazione di melanina, più scuro è il colore.
Nero e chocolate non sono quindi due pigmentazioni sostanzialmente diverse, ma la colorazione finale dipende dalla concentrazione del pigmento nel melanosoma e dalla distribuzione dei melanosomi all’interno del pelo.
2) i feomelanosomi, detti in questo modo perché contenenti molecole di feomelanina, pigmento di colore rosso: Il colore del feomelanosoma varia dal rosso volpe al quasi bianco, in base alla concentrazione di feomelanina nel feomelanosoma: più alta è la concetrazione di feomelanina, più il colore tende al rosso.
I vari labrador gialli-miele (labrador fox red, labrador miele con orecchie rosse e ampie striature rosse nella schiena, labrador chiari con orecchie rosse, labrador quasi bianchi), non possiedono pigmentazioni sostanzialmente diverse, ma il range bianco-rosso delle varie zone del mantello dipende dalla concentrazione del pigmento rosso (feomelanina) nei feomelanosomi.
I colori del labrador dipendono dunque, sosl colore bianco-grigio del mantello in alcune parti del corpo dei cani anziani è dovuto, al pari delle canizie degli esseri umani, alla mancanza di pigmentazione: non si tratta quindi di un colore particolare, ma di assenza tanto di eumelanosomi che di feomelanosomi, osservabile sia in labrador neri-chocolate che in labrador gialli-miele.
Così dicasi della piccola macchia bianca, ammessa dallo standard, che talvolta si ritrova sul petto dei labrador (specialmente tra i cuccioli) e in prossimità del piede, dal lato posteriore: queste ultime macchie sono dette Bolo pads, perché si sono ritrovate nei discendenti del Dual Ch. Banchory Bolo (1915-1927). Lorna Howe diceva che questo cane avrebbe potuto addestrare lui esseri umani, e che lei stessa aveva imparato da lui di più di quanto gli avesse insegnato.
Rimane aperta la questione del cosiddetto labrador silver, non ammesso negli standard ufficiali; questa colorazione molto probabilmente deriva da incroci di labrador con soggetti Weimaraner, anche se alcuni sono molto più cauti. Questa pigmentazione potrebbe derivare da un gene recessivo che occupa il locus “D”.
Conclusioni
Il colore finale del mantello del labrador, è regolato da un sistema complesso, del quale sappiamo ben poco. Tra quel poco che sappiamo, abbiamo però alcuni punti certi: conosciamo l’ordine delle condizioni che determinano il colore finale e alcuni meccanismi che regolano la produzione e la colorazione dei melanosomi.
Le condizioni del colore del mantello del labrador sono così ordinate:
a) Il primo spartiacque è condizionato dei geni del locus “E” (<= Extension).
a1) I geni alleli del locus “E” determinano se un labrador sarà nero-chocolate, oppure giallo: se il locus “E” è occupato da alleli “EE” oppure “Ee”, il labrador sarà nero-chocolate; se il locus “E” è occupato da alleli “ee”, il labrador sarà giallo-miele.
a2) In caso di genotipo “ee”, il secondo passaggio è condizionato da un complesso sistema di alleli localizzati nei loci “A” e “C” + altri loci di minore importanza;
I geni di questi lochi determinano le varietà di labrador giallo: labrador fox red, labrador miele con orecchie rosse e ampie striature rosse nella schiena, labrador chiari con orecchie rosse, labrador quasi bianchi.
a3) In caso di genotipo “EE” o “Ee”, il secondo passaggio è condizionato dai geni del locus “B”:
Se il locus “B” è occupato dai geni “BB” o “Bb”, il labrador sarà nero; se lo stesso locus è occupato dai geni “bb”, il labrador sarà chocolate.